- RUMORE - Mensile #226 - Novembre 2010

"Navigano a vista costeggiando le rive del moderno rock autoctono ed internazionale i bergamaschi TristeColoreRosa. Sciorinano un susseguirsi di canzoni ora soffici e semiacustiche, ora elettriche ed irruenti... Il tutto con la naturale incoscienza ed ingenuità degli esordienti. Senza avventurarsi in eccessive e cervellotiche applicazioni di liriche su musica ma utilizzando la parola con semplicità ed eleganza" (Domenico Mungo)

- SALTINARIA - WEB - OTTOBRE 2010

..."credo sarà molto facile arrivare alla fine del disco e aver voglia quasi immediatamente di riascoltare almeno tre o quattro tracce. Merito della morbidezza con cui la band lombarda affronta ogni brano, avvolgendo l’ascoltatore con riff di chitarra ruvidi ma non troppo, linee di basso intelligenti, ritmi di batteria ben calibrati e con un utilizzo dell’elettronica ponderato ed efficace..." (Carlo Raviola)

- JESUS SMILE - WEB - OTTOBRE 2010

... "ogni dettaglio, dalla sonorità alle parole, dai minimi inserti ritmici alle tempeste di chitarra, è essenziale, studio e talento. Gran bella voce, capacità interpretative interessanti, naturale facilità per la melodia, capacità di combinare suoni e rumori, soluzioni non certamente sperimentali, ma nemmeno così popolari..." (Clov)

- FUORI DAL MUCCHIO - Numero ottobre '10

..."se dobbiamo dare un merito alla band, è quello di aver capito che non siamo più nel 1997. Gli arrangiamenti di “Scomparire in 11 semplici mosse” sono felicemente internazionali – senza ascoltare i testi potresti pensare al nuovo disco di una band inglese ispirata dai Radiohead “delle canzoni” tipo gli Snow Patrol… o i Ghosts – e mostrano una band che non ha paura di usare le chitarre o usare la struttura strofa-ritornello per paura di essere banali. E, novità, le parole e le frasi sono costruite in maniera assolutamente niente male. Ci sono scaffali pieni di dischi di questo genere finiti male per colpa delle parti cantate e della stupida pretenziosità dei testi. Ma questo volta va dato atto alla band di approcciarsi al suo materiale con assoluta semplicità e onestà...." (Hamilton Santià)

- ROCKIT - WEB- SETTEMBRE 2010

..."L'album di esordio di questo giovane gruppo si mette alla prova con un pop-rock tra alti e bassi, giostrandosi tra le due più classiche facce della medaglia, ora romantica, ora quella più sfacciata. Funzionano meglio quando a prevalere è l'indole acustica come in Gioia di cera, il pezzo più riuscito dell'album in sintonia con la malinconia di fondo che caratterizza tutto il lavoro, o quando cedono al fascino del pianoforte e del controcanto come in Effimera e Mio padre è un albero..." (Eleonora Chiari)

- loud vision - web - settembre 2010

..."A volte nella musica saltano decisioni, saltano le convinzioni e tutti quei complessi fatti per arrivare al successo. Senza uscire troppo dagli schemi, i Triste Colore Rosa hanno trovato la loro dimensione di libertà creativa che fino a ora gli è servita per farsi riconoscere tra tanti gruppi emergenti. E allora lasciamoci trasportare da ciò che trascina questi ragazzi lombardi, lasciamoci invadere dalle sonorità che si dividono perfettamente in momenti tranquilli con chitarre acustiche a momenti di rock più duro come in "Mara Cannibale", dove il ritmo della batteria è molto sostenuto..."

- MUSIC ON TNT - WEB - SETTEMBRE 2010

..."Devo ammettere che la band mi ha sorpreso in positivo. Per la semplicità con cui affronta tematiche differenti (da quella amorosa a quella sociale) e per le sonorità assai differenti, il tutto ben miscelato all’interno di una struttura solida e compatta, ovvero questo album. Scomparire in 11 semplici mosse è un lavoro carico di contraddizioni musicali che lo rendono originale e interessante. Sicuramente onirico, risulta chiaramente in sintonia con il nome della stessa band: un ossimoro che rende chiara l’idea che il quartetto ha della musica e del suono da proporci. Il gruppo ha un sound originale che ci porta a immaginare scenari autunnali, di foglie secche che galleggiano leggiadramente su letti di fiumi freddi, di alberi spogli ma anche di arcobaleni a ciel sereno che si propagano dalla nebbiolina di cascate soffici e pure"... (Ross Maya)

- Beat Magazine - Mensile #51 - settembre 2010

..."sono innamorati delle parole e le parole docili si lasciano plasmare al loro tocco e si lasciano imprimere piccole storie di familiare inquietudine e vuoti allo stomaco. Eleganti e ricercati... Con il plus di un ottimo packaging" (E.B.)

- blowUp magazine - Mensile #148 - Settembre 2010

... "la registrazione pare professionale, curata e diversificata, convincente! Buoni alcuni pezzi urlati che ricordano i Ritmo Tribale (Mara Cannibale) e la Cure-iana Ogni Maledettissima Volta..." (Bernardo De Tusci)