ANIMA (viaggio interiore)
Dormo su letti di foglie dove giace la mia anima
da tempo sommersa
dal giallo pallido delle verdi mani.
Nulla di me può essere salvato
eccetto il mio animo.
Volo felice in cieli stellati
al di sopra del mio corpo.
Vedo bellezze finora sognate e scopro
al di fuori di queste grigie pareti
luoghi in cui anima alcuna ha mai transitato.
Odo nel vento il richiamo
quel suono che sembra portare
nel cuore il candore.
L'anima è pura, lo spirito è vivo
dentro quella carcassa è celato
un tesoro già emigrato per luoghi lontani
dove tutto questo non ha mai inizio,
ma è solo alla fine.
Gioco nei campi di pura bellezza
e scopro il nuovo.
Quello che sembra non aver
forma è il mio animo.
Sento me stesso,
volteggiare nel vento ad ogni spiraglio.
Il vento,
quale forza potrà mai causare tale fenomeno?
Tante bellezze son rare da ammirare,
unite come in un unico grande spazio infinito.
Odo un canto di tal bellezza
che quasi mi sento capace
di poterlo eguagliare.
Nel buio ascolto la voce
che da ormai lungo tempo
sembra guidarmi.
Trovo ancora più nuova questa melodia
spezzata dal grido della mia tristezza
a terra si volge il mio sguardo
da essa vedo fiorir mani crudeli
che invano tentano di catturare
le mie spoglie membra.
Spoglie membra, ciò che
rimane del luogo che in tempi remoti
visitai entusiasta.
Abbandono la mia anima alle sensazioni
quasi clandestine
di dolori spezzati da lacrime gioiose
per quello che un tempo era il cielo.
Vedo pianeti scontrarsi, scoppiare
e creare nuove isole per le anime perse.
Coloro che crebbero nel bruno terriccio,
sembrano ora comprender tale beltà.
E ora dal cielo sento un richiamo
e vedo luminosi occhi chiedere
la mia serenità.
Trattengo il fiato e adagio il mio corpo
sulle radici della mia esistenza.
Cado nel vuoto delle mie tante paure.
Paure di cosa?
Paure!
Troppo profonde da percepire
troppo ingenue da turbare il mio viso.
Cammino lungo il viale deturpato
dai passi delle calde anime
che numerose prima di me,
l'attraversarono.
L.L.
