La Bisavola

E non si parla più di te
al paese...
Il tempo sovrasta
il tempo cancella
ogni cosa.
Non una lapide che ti ricordi
perché, Tu, eri poverina,
come tantissime persone.
In eredità lasciasti il tuo amore
per una piccola Pinuccia:
era la tua prima nipote.
La mamma ti ricorda:
aveva quasi cinque anni,
quando ti dipartisti.
Le dissero: “Bacia la nonna.”
E lei rispose: “No!”
Quale bambino esiste
che non ha paura
di fronte alla morte.

La mamma ti ricorda,
sempre e così racconta:
“Della mia nonna
non ricordo il volto,
ma gli occhi, sì:
erano sempre lucidi:
lucidi, quando
tra le braccia mi accoglieva
e mi dava tanti bacetti
e la corrispondevo
allungando il musino;
lucidi, quando,
invece,
da me si allontanava.

Io mi ricordo...
Mi portava in chiesa:
di ogni santo,
mi indicava il nome
e, sempre finiva per dirmi:
'Vedi, colà quel santo,
quel col Bambin Gesù?
Egli, è san Giuseppe,
e nel suo giorno,
tu, la tua mamma,
io, facciamo l'onomastico.'”
La mamma tace un momento;
sommessamente poi dice:
“Com'era verde e folta
la nostra pineta!...”
Oh! Se sapessi nonna...
Bisavola mia,
ci sono posti nel mondo
nei quali si festeggia
il tempo che ci frustra,
ci logora, ci turba
immensamente,
il tempo che ci inganna!
Più tosto che un umile santo
che vorrebbe soltanto avere
cura di noi e proteggerci.
Amen.










  • Utente:
    Giuseppina
  • Autore:
    Giuseppina Iannello
  • Data:
    27/10/2014 19:21:24
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