Mostri spettrali nella chiesa campestre cantano
e uniti per mano formando un cerchio ballano.
Biancastre e gelide dita si stringono forte
urlando contro la cupola a botte “ morte” .
E neri rami all’ esterno gridano contro il cupo cielo
Li pare sentire un piccolo e grigio omicciolo lontano
e allora lui poggia la mano sul suo piccino orecchio… Turbano,
ma a lui paiono dolci melodie canterine
perciò si lascia trascinare da queste putrificanti latrine.
E neri rami all’ esterno gridano contro il cupo cielo
Poggia il suo leggier piedin il buon omicciolo, piano,
ed ecco lo accoglie un nero ma sveglio sagrestano
che gli dice “ prego gentil signor, non indugiate ad entrar”
e l’ omicciol picciolin compie un inchin mentre l’ omuncolo nero “ presto non indugiar” lo tratta alla par.
E neri rami all’ esterno gridano contro il cupo cielo
Non indugia l’ omino picciol, non è condotto nella chiesetta invano,
ed entra allora scappellandosi, così come facevano un dì lontano lontano.
Dondolando sulla navata mangiucchiata, intravvede le ombre tese.
L’ omino picciuol ingenuo assai è “ vieni omicciol canta con noi” , disse una cupa voce con le mani distese.
E l’ omiccino grigio, tutto picciol, così la manina diede
e nell’ infero orrendo con loro discese.
E neri rami all’ esterno gridano contro il cupo cielo