La veglia

Eravamo svegli quando
il nostro mondo smise di appartenerci
e schiere di fenici divennero cenere
prima di risorgere.
Il tempo era roseo di tramonto
e noi recitavamo d’essere noi stessi.
Il ricordo ha sempre la sua attrattiva
fresca di marea fumosa:
collezioni di parole
come ali di falene inchiodate.
Occhi glaciali prima di cantare
l’atroce dimenticanza del nostro
futuro disatteso.

  • Utente:
    virgola
  • Autore:
    federica fotino
  • Data:
    30/06/2008 02:41:04
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  • poesia che descrive speranze disattese dal mondo, ma vive nel cuore
    Silvj (09/05/2017 09:11:48)
  • Emozione.
    ErrandoDiscitur (25/08/2009 13:46:48)
  • Incantevole, davvero, incantenvole.
    Kamala (07/01/2009 12:28:24)
  • Mi e' arrivata oggi un'e-mail con la quale mi si informava che la mia poesia fosse stata letta da 100 persone, tutte quelle 100 le ringrazio: i loro sguardi hanno reso vive le parole racchiuse in questi versi.
    virgola (28/11/2008 14:00:21)
  • Bellissima...la metafora delle ali di falene mi piace davvero tanto...
    complimenti!
    Laura
    PlexiglassDoll (11/07/2008 15:36:10)

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