Delirio

Uccidi le mie parole uccidere me stesso nella voce lontana dal mio pensiero. Bruciare gl’occhi di un pittore troppo stanco per intonare colori. Scale di grigio e spine distendono valli nei salotti dei ben pensanti,ignari del dolore,consapevoli del sapore catodico su quaderni di scuola ormai dimenticati.
Serpenti di plastica sibilano ancora delle forme promotrici distese al sole,acrilico week end in famiglia uniti da un sorriso radiofonico ed intanto
fuori
la gente muore.
Ma fuori abbiamo paura, cartapesta per questa vita che sotto un unico albero si diverte a scartare i propri figli per semplice curiosità,quasi a dir grazie,larghe braccia al cielo ringraziano chi di tutto questo piange.
Profumo d’argento in bolle anima e salotti colmi di munizioni. Spara ancora sulla folla,formiche di supermarket,minimarket,ipermarket. Piramide alimentare a gasolio divora la mia pelle lungo asfalto accaparrato da motori sempre più potenti ed intanto
fuori
la gente nasce.
Prego ogni mattina di svegliarmi manichino cullato in vetrine bagnate da sguardi avidi di vuoto e ridere
ridere
ridere
della mia stupidità.

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    ordinarythinks
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    ordinarythinks
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    27/06/2008 17:10:21
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  • Quanta amarezza... Un sorriso e un raggio di sole... §*_*§
    Tistarzia (09/07/2008 10:37:45)
  • Triste e solitario il prifumo di questi versi..
    grazie di avermi aggiunta
    e complimenti per il poetare*
    buona serata
    Runa*
    Runa74 (27/06/2008 19:57:08)

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