Non so quando, in questo viaggio
In quale marciapiede coperto dalla nebbia,
ho perso la mia vecchia mappa,
quella in cui tracciai il mio percorso.
Ed il taccuino
-antico giornale di bordo
che usavo per ricordare a me stesso chi ero,
da dove ero partito-
l’ho perso in qualche treno
in alcun porto.
Non so quanto mi sono allontanato,
a quante stazione sono del mio destino,
se c’e qualcuno, -o qualcosa-
che mi aspetta
in alcuna città che non ricordo.
Non dormo,
rimango attento a sguardi
e gesti.
A qualche mano in attesa
che in alto sbatta il vento,
ad una chiamata:
Una dita improvvisa
sulla spalla.